Eutanasia-Negli-Animali-da-Compagnia-Corso ECM FAD Missione Veterinario di Medical Evidence

Eutanasia Negli Animali d’Affezione

Eutanasia Negli Animali

Affrontare il tema dell’eutanasia negli animali d’affezione è complesso e delicato. La professione medico veterinaria in questi ultimi anni ha vissuto un’importante evoluzione in termini di conoscenza scientifica e di evoluzione culturale.

In coerenza con il mutamento della sensibilità della società nei confronti degli animali e del rapporto uomo-animale gli animali d’affezione sono considerati parte integrante del contesto familiare.

Diverse norme e documenti infatti definiscono e riconoscono che:

gli animali sono esseri senzienti, cioè letteralmente soggetti che sentono, che sono dotati di sensi, di sensibilità e sono in grado di percepire e sentire il piacere e il dolore, provare interesse e sofferenza, sperimentare la paura, lo stress, l’ansia e l’apatia.

Il Medico Veterinario assume quindi oggi il ruolo di mediatore tra le differenti istanze che coinvolgono l’uomo e l’animale, e deve essere garante del rispetto delle leggi che mirano a salvaguardare il benessere degli animali, portavoce dei loro bisogni.

In passato l’eutanasia è stata praticata con una certa normalità su richiesta del proprietario o proposta per casi di malattia o infortunio complessi, di guarigione incerta o anche come soluzione di comodo.

Nel tempo abbiamo assistito a un ripensamento etico in coerenza con il mutare della sensibilità sociale e con la necessità di una riflessione deontologica ed etica sulla responsabilità dell’eutanasia, argomenti che anche oggi sono per il Medico Veterinario un sovraccarico morale.

Al di là del tecnicismo scientifico, i medici veterinari devono essere preparati dal punto di vista della relazione e della comunicazione verso il proprietario dell’animale.

I proprietari, coinvolti emotivamente e affettivamente, non sempre sono lucidi e in grado di prendere la decisione giusta; sta quindi al medico veterinario, dopo aver valutato la situazione clinica e comportamentale nel suo insieme, accompagnare e sostenere il proprietario in questa scelta difficile e dolorosa.

Deontologia E Codice Deontologico

Deontologia e Codice Deontologico – ispirati alla bioetica animale – sono il riferimento per il Medico Veterinario, le sorgenti degli indirizzi comportamentali a cui ispirare e conformare la propria condotta professionale.
Tra i punti principali del Codice Deontologico che richiamano il tema dell’ eutanasia ricordiamo che il medico veterinario dedica la sua opera:

• alla prevenzione e alla diagnosi e cura delle malattie degli animali e al loro benessere;
• alla promozione del rispetto degli animali e del loro benessere in quanto esseri senzienti
• alla diagnosi a fini preventivi, terapeutici e riabilitativi

Il veterinario ha l’obbligo di comunicare al cliente la necessità del compimento di determinati atti al fine di evitare sofferenze, dolore o prolungati stati di malessere dell’animale paziente e informare circa prevedibili stati di sofferenza e di dolore.

Consenso Informato

Il Medico Veterinario, all’atto dell’assunzione di responsabilità contrattuale, è tenuto a informare chiaramente il cliente della situazione clinica e delle soluzioni terapeutiche esistenti. Nell’informare il cliente dovrà tenere conto delle sue capacità di comprensione, al fine di promuoverne la massima adesione alle proposte diagnostico-terapeutiche.

Il Medico Veterinario non intraprende né prosegue in procedure diagnostiche e/o interventi terapeutici senza la preliminare acquisizione del consenso informato o in presenza di dissenso informato, fatte salve le procedure di primo soccorso e manovre salva-vita non procrastinabili.

Il medico veterinario è tenuto all’obbligo di consenso informato ogni qualvolta ritenga di dover ricorrere, nell’interesse della salute e del benessere animale, all’impiego di farmaci non registrati per l’uso, oppure di protocolli diagnostici e/o terapeutici sperimentali o presidi non specificatamente dedicati all’uso veterinario. Il consenso prestato in forma scritta ha valore documentale.

Riferimenti Legislativi

Legge 4 novembre 2010, n. 201
Convenzione Europea degli animali da compagnia (Strasburgo 1987)
Legge n. 281/91 – Legge quadro in materia di animali di affezione e prevenzione del randagismo.
• Recepimenti Regioni della Legge 281/91
Circolare ministeriale n. 9 del 10 marzo 1992
Legge n. 189/04.

Il Dolore Negli Animali Da Affezione

Il-Dolore-Negli-Animali-Da-Affezione-Missione-Veterinario-Corso ECM FAD di Medical Evidence

Il termine eutanasia, dal greco, letteralmente significa buona morte.

La previsione della sedazione profonda prima dell’utilizzo del farmaco letale è non solo una buona pratica ma è riportata anche sul foglietto illustrativo del farmaco eutanasico.

Si distingue tra:

Eutanasia in senso stretto, è il procurare intenzionalmente la morte di un animale la cui condizione di vita sia permanentemente compromessa da una malattia incurabile o grave menomazione, allo scopo di porre fine a sofferenze inutili.

Soppressione Eutanasica, è il procurare intenzionalmente la morte di un animale, non nell’esclusivo interesse dell’animale, come nei casi di comprovata pericolosità, particolari situazioni cliniche che pur essendo incurabili dal punto di vista della guarigione e del ripristino della “normalità”, possono tuttavia permettere all’animale una vita dignitosa.

La valutazione della sofferenza e del dolore è competenza del medico veterinario.

L’Associazione Americana dei Medici Veterinari (AVMA) già dal 1993 ha affrontato, in modo esauriente l’approccio all’eutanasia, definendo in modo esaustivo sia l’origine etimologica della buona morte sia del dolore.

La buona morte implica l’assenza di dolore e stress, pertanto, le tecniche di eutanasia devono procurare una rapida perdita di coscienza seguita da un arresto cardiorespiratorio e, alla fine, la perdita delle funzioni cerebrali; una buona tecnica quindi deve minimizzare il dolore, lo stress e l’ansia che gli animali possono provare prima della perdita di coscienza.

La IASP (International Association for the Study of Pain – 1986) ha definito il dolore come un’esperienza sensoriale ed emozionale spiacevole associata a danno tissutale, in atto o potenziale, o descritta in termini di danno.

Procedure Per l’Eutanasia

Nel rapporto AVMA sono descritti i fattori che devono essere valutati al fine di stabilire quale metodo utilizzare per effettuare l’eutanasia, al fine di indurre la perdita di conoscenza e successivamente la morte.

Fattori da considerare sono: la capacità di indurre la perdita di coscienza e la morte senza causare dolore, stress, ansia o apprensione; il tempo necessario per indurre la perdita di coscienza; l’affidabilità; la sicurezza del personale; l’irreversibilità; l’effetto emotivo sugli osservatori e gli operatori.

I canoni della metodica procedurale ottimale: sedazione, accesso venoso, anestesia profonda e farmaco eutanasico.

Molta attenzione andrà posta infine nella constatazione del decesso, tramite auscultazione cardiaca, e nella composizione del cadavere: sono anche esse fasi importanti.

Esecuzione Dell’Eutanasia

L’esecuzione dell’eutanasia è un momento molto delicato e richiede tempi e ambienti idonei: è anche necessario scegliere il momento migliore per l’espletamento delle procedure burocratiche e amministrative, quali il consenso informato e l’autorizzazione all’eutanasia, la redazione delle certificazioni e la scelta della destinazione delle spoglie.

Relazione col proprietario – È molto importante comprendere e valutare la tipologia di cliente/proprietario con cui dobbiamo interagire: persona anziana, persona single, bambino.
Una certa ritualità nella procedura aiuta all’accettazione della perdita e minimizza il rischio di errori esecutivi o relazionali.
È necessario prestare attenzione e valutare quali sono i desideri dei proprietari, evitando sempre di essere impositivi: è quindi opportuno spiegare in anticipo la procedura, far scegliere ai proprietari se assistere ed essere o meno vicini al proprio animale, solo sino alla sedazione profonda o sino all’exitus.

Ambiente – Sarebbe preferibile poter disporre di un locale isolato e tranquillo, non in diretta comunicazione con la sala d’attesa, con luci meno intense, evitando ove possibile l’uso del tavolo da visita d’acciaio che offra la possibilità per i proprietari di stare prima, durante e dopo l’effettuazione dell’eutanasia con il proprio animale per il tempo desiderato.


Articolo tratto dalla lezione per il corso ECM FAD di Medical Evidence Missione Veterinario della Dott.ssa Carla Bernasconi: L’EUTANASIA NEGLI ANIMALI D’AFFEZIONE (ANNO 2018)

Sei Medico Veterinario? CONTATTACI SUBITO per avere la versione integrale della lezione del Percorso Formativo Missione Veterinario, L’EUTANASIA NEGLI ANIMALI D’AFFEZIONE della Dott.ssa Carla Bernasaconi

Consenso Trattamento Dati - NON verranno ceduti a terzi(obbligatorio)